Isola (9.104 kmq; 3.912.000 ab.) dell'America Centrale, appartenente alle Grandi
Antille, circondata dall'Oceano Atlantico a Nord e dal Mar dei Caraibi a Sud; a
Ovest il Mona Passage la separa dall'Isola di Haiti, a Est il Canale di Culebra
la divide dalle Isole Vergini. Comprende le isole di Mona, Culebra, Vieques, gli
isolotti di Monito e di Desecheo. Capoluogo: San Juan. Città principali:
Bayamón, Aguadilla, Humacao, Carolina, Ponce, Mayagüez, Caguas, Toa
Baja. Ordinamento: l'isola è associata agli Stati Uniti come
Estado
Libre Asociado de Puerto Rico o anche
Commonwealth of Puerto
Rico. È presente presso il Congresso di Washington con un
Resident
Commissioner, privo del diritto di voto ed eletto ogni quattro anni, come il
Governatore cui spetta il potere esecutivo; alla Camera dei rappresentanti,
formata da 53 membri, e al Senato, composto da 27 persone, competono invece
l'autorità legislativa, rinnovabile, questa pure, ogni quadriennio. I
Portoricani sono cittadini statunitensi, ma non godono del diritto di voto.
Moneta: dollaro USA. Lingue ufficiali: spagnolo e inglese. Religione: cattolica;
esiste una minoranza protestante. Popolazione: in origine indios Aruachi, dopo
le scoperte del XV sec. gli indigeni si fusero con individui di provenienza
ispanica o africana, eredità del periodo schiavista; oggi è
rappresentata prevalentemente da
meticci.
GEOGRAFIAMorfologia:
l'isola ha struttura quadrangolare, più sviluppata in direzione orientale
e occidentale lungo l'asse attraversato dalla Cordigliera Centrale, che ha il
proprio picco nel massiccio Cerro de Punta (1.338 m);
P.R. appartiene a
una limitata fascia caraibica, ai cui limiti settentrionali e occidentali si
innesta la fossa oceanica di
P.R. Pare che l'isola non sia tuttavia di
origine vulcanica, anche se sono presenti rocce serpentine del Meso-Cenozoico,
frammiste a rocce intrusive metamorfosate, che costituiscono la base per
depositi calcarei e argillosi. In direzione orientale la Sierra de Loquillo
prosegue l'andamento roccioso della Cordigliera Centrale, mentre nella zona
nord-occidentale è visibile un rilievo, la Cordigliera di Jaicoa,
interessato da fenomeni carsici. Le coste risultano basse e omogenee a Est,
più alte e scoscese verso Ovest, generalmente poco adatte alla
costruzione di porti. ║
Idrografia e clima: il clima è di
tipo tropicale, molto caldo e umido soprattutto lungo il settore settentrionale,
con modeste escursioni annue e precipitazioni abbondanti, anche se
quantitativamente diverse a seconda dei settori (maggiori al Nord, circa la
metà lungo la fascia meridionale, a causa della Cordigliera Centrale che
funge da barriera ai venti). In relazione a tale diversità, i corsi dei
fiumi hanno caratteri differenti: quelli tributari dell'Oceano sono più
numerosi, lunghi e a carattere perenne, mentre quelli del versante meridionale
sono periodici e di genere torrentizio; tra i primi si ricordano il Grande de
Loíza, La Plata, il Grande de Arecibo.
San Juan (Puerto Rico): veduta della moderna zona alberghiera del Contado
ECONOMIAP.R.
risente della mancanza di materie prime e, sebbene dal secondo dopoguerra
l'industria abbia subito una crescita significativa, essa continua a dipendere
dagli aiuti forniti dalle industrie statunitensi, che godono sull'isola di
incentivi fiscali e facilitazioni doganali. A seguito dello sviluppo tecnologico
degli anni Ottanta e anche grazie alla presenza di manodopera
in
loco a basso costo, sono state installate industrie di trasformazione dei
prodotti agricoli locali, fabbriche di cemento, impianti farmaceutici, tessili
(Ponce), petrolchimici (Bayamón) e di lavorazione della birra.
L'agricoltura tuttavia ha oggi perso larga parte della posizione occupata
nell'economia del passato e una porzione ridotta del territorio viene destinata
alla produzione di canna da zucchero, caffè, mais, riso, tabacco, frutta
tropicale (ananas, manioca, noce di cocco), prodotti in larga parte destinati
all'esportazione negli Stati Uniti, mentre un'importanza crescente sta ottenendo
il turismo.
STORIAChiamata
Boriquen dagli Aruachi,
P.R. venne scoperta nel 1493 da Colombo
che la battezzò
San Juan Bautista, nome mantenuto sino a quando,
con il re Ferdinando il Cattolico (XVI sec.), assunse la denominazione attuale.
Dal 1508 iniziò lo sfruttamento territoriale da parte dei conquistatori
che, esaurite le risorse aurifere e la manodopera locale, decimata da epidemie,
dovettero ricorrere a schiavi africani. La cessione di Santo Domingo alla
Francia nel 1795 provocò il trasferimento di altri Spagnoli che, su
concessione del Governo e a partire dal 1815, si avvalsero della
possibilità di commerciare oltre i confini delle colonie della madre
patria. Si venne così a formare un piccolo nucleo di borghesia mercantile
legata alla Spagna e di conseguenza ancora priva di idealità
indipendentistiche, visto che sia la carriera militare sia il ceto dei burocrati
continuavano a essere dominio degli Spagnoli. Solo nel 1868, dopo il fallimento
di un moto insurrezionale, si giunse all'abolizione della schiavitù,
proclamata ufficialmente nel 1873, mentre nel 1897
P.R. dichiarò
l'indipendenza; ma già l'anno successivo l'isola fu ceduta agli Stati
Uniti in virtù del Trattato di Parigi del 10 dicembre, atto conclusivo
della guerra ispano-americana. Solo con i primi anni del XX sec.
P.R.
ottenne una limitata forma di autogoverno, secondo quanto previsto dal Foraker
Act e nel 1917 dal Jones Act: la prima norma stabiliva il libero commercio con
gli Stati Uniti, la seconda attribuiva la cittadinanza statunitense ai
Portoricani, eccettuato il diritto di voto per la Nazione americana, e il
suffragio universale ai cittadini di sesso maschile. La possibilità di
commerciare liberamente lo zucchero, massima risorsa del Paese, rese la
popolazione dipendente in larga parte dall'industria saccarifera. All'aumento
del volume dei commerci non fece però riscontro un'equa distribuzione
della ricchezza prodotta, tanto che si formarono sacche di povertà e di
disoccupazione, focolai di malcontento e di rivolta. Negli anni Trenta del XX
sec. assunse enorme importanza il Partido Indipendentista Puertorriqueño
(PIP) guidato da A. Campos; proprio per smorzare la carica nazionalistica, nel
1946 il presidente americano H. Truman nominò un portoricano, J.T.
Piñero, come governatore; nel 1950 lo stesso Truman concesse all'isola di
P.R. la possibilità di darsi una propria Costituzione, che
entrò in vigore nel 1952 dopo la ratifica del Congresso americano. Le
conquiste prodotte dal nuovo ordinamento, che esonerava finanziariamente quasi
del tutto la popolazione e affidava agli Stati Uniti le spese per la difesa del
territorio, non diminuirono comunque il dibattito interno. Dal 1968 gli elettori
privilegiarono a fasi alterne i fautori dell'appartenenza di Puerto Rico agli
Stati Uniti come 51° stato (Nuovo partito progressista, NPP) e i
sostenitori dello status di Commonwealth (Partito Popolare Progressista, PPD).
Nel 1972 il PPD, dopo la parentesi che vide governatore l'esponente del NPP Luis
Alberto Ferré, ritornò al potere con Rafael Hernández
Colón, un fautore dello status di Commonwealth. L'elettorato
cambiò di nuovo idea nel 1976, sostenendo i neoprogressisti con Carlos
Romero Barceló, eletto governatore. Romero, fermo sostenitore
dell'ingresso di P.R. negli Stati Uniti, ripropose l'idea nelle elezioni del
1980, in cui conservò la carica con uno strettissimo margine, mentre il
PPD ottenne percentuali largamente maggioritarie nelle elezioni legislative e
dei sindaci. Nel 1984 Hernández Colón fu rieletto governatore,
mentre il suo partito otteneva la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, e
fu rieletto nel 1988. Le Camere scelsero lo spagnolo come lingua ufficiale. Dopo
aver perso un plebiscito simbolico sulla questione del Commonwealth nel 1991,
Colón decise di non ripresentarsi come candidato. Nel 1992 Pedro
Rosselló, del Nuovo partito progressista, fu eletto governatore sulla
base di una piattaforma che contemplava l'ingresso negli Stati Uniti come stato
membro a pieno titolo. Nel 1993 la questione fu sottoposta a plebiscito: il 48%
dei votanti si è espresso per il mantenimento dello status di
Commonwealth, il 46% per l'annessione agli Stati Uniti come stato membro a pieno
titolo e il 4% per l'indipendenza. ). L'amministrazione di P.R. passò nel
2001 sotto il governatorato S. Calderon, esponente del
PPD.
LETTERATURALe prime
testimonianze letterarie risalgono al 1814 quando apparve il giornale
“Diario económico”, ma è con Manuel Alonso che si
avviò una vera e propria letteratura nazionale: iniziatore del
costumbrismo in Patria con la pubblicazione di
El Jíbaro (Il
Contadino) nel 1849, ritrasse in quest'opera il linguaggio dei contadini
meticci, creando quadri di costume senza precedenti grazie all'impiego di un
lessico vernacolare ripreso dalla letteratura realistica. Autori come Alejandro
Tapia y Rivera espressero idee innovative ed eterodosse riunite nella raccolta
pseudofilosofica
La Sataniada o nei testi romantici
Roberto
de Evreux e
La cuarterona. Il Romanticismo spagnolo,
inoltre, influì sensibilmente su poeti quali J.G. Padilla, Gautier
Benítez e Manuel M. Corchado, mentre
P.R. trovò in Eugenio
Maria de Hostos il più elevato saggista e sociologo e, non da ultimo,
patriota, autore di opere come
Cuentos a mi hijo. Nel Novecento diverse
furono le riviste e i movimenti d'avanguardia, molti dei quali si svilupparono
attorno all'università di San Juan sorta nel 1903, che tentarono un
rinnovamento nel panorama culturale senza però riuscire a esercitare
un'influenza sensibile e risolutiva. La poesia ha espresso uomini come
José de Diego, José Rivera Chevremont e Luis Palés Matos
(1898-1959), massimo rappresentante della scuola afro-antillana; i prosatori,
dopo le esperienze naturalistiche di Manuel Zeno Gandía, hanno dedicato
maggiore attenzione al Verismo locale spesso carico di polemica e d'istanze di
denuncia (S. Lugo, A. Díaz Alfaro).